«I bambini “sentono nell’aria”, e respirano il modo di pensare e sentire delle persone che li circondano più da vicino; ma il bambino percepisce anche il carattere della cultura in cui cresce. Noi dobbiamo essere consapevoli che non solo l'”aria fisica”, ma anche quella spirituale può essere avvelenata e questo veleno è estremamente pericolo per l’animo infantile», con pensieri come questo Henning Köhler ha incantato venerdì scorso una platea di oltre 160 persone.

La sala della Fondazione “I care” di Fucecchio era gremita di genitori, ma anche educatori e insegnanti accorsi per ascoltare la conferenza del pedagogista tedesco, organizzata dall’associazione “Scuola in Natura”.
Köhler da oltre 30 anni lavora come esperto in pedagogia curativa per l’infanzia e l’adolescenza. Tiene corsi di formazione e conferenze sia in Germania che all’estero. Ha scritto numerosi testi, fra quelli tradotti in italiano, il più famoso è certamente il libro “Non esistono bambini difficili”.
Tema che dava il titolo anche alla conferenza tenutasi a Fucecchio.

A partire dalla fine del Ventesimo secolo sul problema dell’educazione si diffonde un’atmosfera di crisi. Il disagio deriva soprattutto dal fatto che un numero sempre più alto di bambini mostra i cosiddetti disturbi o anomalie del comportamento e viene considerato difficilmente gestibile da un punto di vista educativo.
Henning Köhler si chiede se si possa effettivamente dire che i bambini diventano sempre più difficili o se non siano piuttosto lo stato generale della coscienza e le condizioni della società a creare una situazione insopportabile per i bambini: chi o che cosa in questo caso è realmente difficile?
Una domanda che ha posto anche alla platea intervenuta lo scorso venerdì 5 febbraio; a cui non ha fornito ricette, ma alcuni spunti di riflessione su come interagire con ragazzi che affrontano un periodo complesso come l’adolescenza. Invitando i genitori e gli insegnanti a guardare i loro ragazzi, a dare loro dignità di persone, a trattarli da pari e a cercare un dialogo, muovendosi sul loro terreno. L’adolescenza non è più il tempo dell’educazione, ma è in questo periodo delicato che diventa ancora più importante l’esempio dell’adulto e la capacità di ascolto.

«Credo che il punto di vista di Henning Köhler possa aver offerto a molti di noi spunti di riflessione interessanti – afferma Giusi Brancati, presidente dell’associazione “Scuola in Natura” e prosegue – Per la nostra associazione la serata di venerdì sera ha il valore di un piccolo sogno che si avvera. Sono ormai alcuni anni che lavoriamo sul territorio per interessare le persone e per offrire anche altri punti di vista sull’educazione alla comunità.
Vedere la sala gremita è stato per noi un risultato importante e anche il segnale che c’è nelle persone il desiderio di conoscere e approfondire. Fino ad oggi abbiamo concentrato la nostra attenzione sull’infanzia; ci piacerebbe aprire un dialogo anche sui temi che riguardano l’adolescenza».

Chi non sapeva della conferenza o non è riuscito a essere presente avrà comunque modo di recuperare. L’associazione ha intenzione, infatti, di organizzare un altro incontro con Henning Köhler, stavolta articolato in più giorni e organizzato in forma seminariale.
Sono numerose le iniziative che l’associazione “Scuola in Natura” ha in cantiere per i prossimi mesi. Prima fra tutte l’inaugurazione di una nuova sede in località “Le Vedute”, sempre a Fucecchio e l’organizzazione di una giornata aperta per far conoscere alle persone l’attività e la filosofia che ha portato un gruppo di genitori a fondare l’associazione.
«Siamo fermamente convinti che sia necessario partire da noi adulti per creare un nuovo modello educativo, più attento ai valori, alla condivisione del tempo e dello spazio, al rispetto della natura e al non spreco. In questa ottica rientra anche l’idea che la cultura non debba essere solo per chi se lo può permettere e quindi a pagamento. Tutte le iniziative che proponiamo sono gratuite e poi chiediamo alle persone di contribuire in base alle loro possibilità e al valore che danno all’iniziativa. Sono stata contenta nello scoprire che anche questo messaggio è stato ben accolto e che tutti coloro che hanno preso parte alla conferenza sono stati generosi nei confronti dell’associazione», conclude Giusi Brancati.